Ho una forte chiamata oggi a parlare di questo: l’importanza trasformativa ed energetica dello stare fermi.
La meditazione è una grande insegnante in questo: ti offre la sfida di dover stare ferma per lunghi periodi di tempo, e semplicemente esistere ed entrare in contatto con il corpo, con le emozioni e i pensieri e osservare il tutto ciò che accade come un testimone silenzioso.
Studi psicologici hanno dimostrato che la meditazione è un allenamento al saper gestire l’istinto di panico. Mi spiego meglio, quando il corpo assume per diverso tempo una postura o un gesto che è associabile a un’emozione, pian piano la persona incomincia davvero a sentire quell’emozione. Esempio scemo: prova a sorridere per diversi minuti, dopo un po’ l’emozione di gioia si manifesta autonomamente. Lo stare fermi immobili, invece mimica una delle reazioni del terrore: lo shock, l’irrigidimento, e quindi stare fermi per molto tempo può far emergere emozioni associabili alla paura.
Lo spiegava bene in un suo articolo lo psicologo Gennaro Romagnoli. Questa prospettiva mi ha acceso la lampadina, molto spesso infatti in meditazione emergono stati di stress, di disconfort, di volersi muovere ad ogni costo, e spesso io stessa ho provato attacchi di panico mentre ero immobile. Il continuare a stare fermi e accogliere questa emozione ti rende un essere umano più flessibile, più forte e maggiormente in grado di vivere le emozioni difficili.
“Stai ferma” è l’indicazione che ricevuto per mesi dal mio spirito guida e dal registro akashico. Purtroppo però, avendo una energia maschile molto reattiva, lo stare ferma per me, a parte nei momenti di meditazione, era molto difficile.
Stare ferma è molto significativo, perché implica diverse cose: il lasciare che le cose accadano senza tentare di modificarle, accettare tutto quello che c’è senza combatterlo o fuggire. Stare ferma è anche sinonimo dello stare nelle energie femminili, lasciare che le cose arrivino a te senza fare un’azione specifica per manifestarle.
Stare ferma significa pure stare in ascolto, ricevere, rimanere nell’essere, più che nel fare.
Stare ferma ed eliminare i comportamenti ossessivi di cui parlavo qui, mi ha permesso di raggiungere delle consapevolezze profonde, e di capire il significato alchemico profondissimo di questo stato di resa.
Stare ferma non significa stare in attesa. L’attesa è sempre un’azione del fare, del mentale. Stare ferma, naturalmente in alcune situazioni specifiche della tua vita e non in tutte, significa semplicemente non tentare di manipolare la situazione, non controllare con la mente e con strumenti esterni. Lo stare fermi è un atteggiamento prima di tutto interno, poi anche riflesso nelle azioni.
Parlavo in questo post di cosa significa amare.
Amare è proprio questo: accettare l’amore che c’è senza pretendere, manipolare, o cercare di ottenere l’amore dell’altro. L’amore è fisso, fermo, esiste a prescindere da cosa fai. Ringrazia semplicemente la persona che ti ha dato modo di tirare fuori quell’amore che avevi dentro, e prosegui nella tua vita, nel caso quella persona non fosse lì per te.
Amare è stare fermi internamente: non fuggire dall’amore solo perché non hai possibilità di esprimerlo o di agirlo esternamente, o perché non hai possibilità di avere un tornaconto; e nemmeno inseguire l’oggetto dell’amore. Quella è energia Yang, di cacciatore che insegue la preda. Questo non significa che devi vivere perennemente nella energia Yin, ma di saper discernere quando agire e quando stare ferma.
Se la possibilità di vivere quell’amore anche con l’altra persona c’è allora vivilo, agisci non c’è problema, se non c’è, allora assumi l’atteggiamento yin, e usa l’energia yang per trasformare questo amore in eluzione personale, nel raggiungimento di desideri e sogni, nell’allineamento a ciò che anima desidera davvero.
Stare fermi è lo stadio iniziale, il vuoto dal quale la materia può avere origine.
Nella tua vita di tutti i giorni, per essere in equilibrio, dovresti alternare questi momenti di vuoto ai momenti di azione. Nella nostra società occidentale, siamo invece immersi nel fare, nel fare frenetico e cervellotico, che ha perso l’energia dell’essere. E dunque porta lo stare ferma in qualsiasi cosa tu faccia, e in tutti i rapporti umani che hai: parti dallo stare ferma, attendi che il vuoto ti pervada e crei spazio per l’intuizione e l’azione successiva. Crea il vuoto in te ogni volta che un trigger ti fa scattare, accoglilo nel nero del silenzio e lascia che l’essere se ne occupi e lo trasformi.
Ti devi affidare all’intelligenza universale che risiede dentro di te, perché è in grado di trasformare qualsiasi cosa e di portarti sulla strada che hai scelto.
Se impari ad accogliere tutto in questo spazio di silenzio e di vuoto, e poi solo dopo agire, e quindi a non re-agire mossa dall’impulso, allora accoglierai il potere dello stato immobile. Il potere dello Yin.
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Maria